Paolo Rossi
(Monfalcone, 22.06.1953 )
Attore, cantautore e comico italiano.
Aforismi di Paolo Rossi
- Donne e chitarre. Se suoni la chitarra, cucchi le ragazze, dicono... Io andavo alle feste, suonavo la chitarra, 211 altri si ciulavano le ragazze. Una volta che son riuscito a cuccarmi una ragazza, mi hanno ciulato la chitarra.
- Mi dicevano: vai in Turchia, vedrai cose che non vedrai più. Ci sono andato, con la macchina fotografica. Non l'ho più vista.
- Come diceva Zarathustra, nella vita, che tu cammini e ti muovi, o ti siedi e lo aspetti, prima o poi uno stronzo lo incontri.
- Quando ero piccolo tutti mi chiedevano cosa vuoi fare da grande. Gli altri rispondevano il dottore, il tranviere, l'astronauta... Io dicevo: la testa di cazzo. Sono l'unico che ce l'ha fatta.
- Ho visto per anni e anni uomini sudare e raddoppiare gli sforzi per raggiungere obiettivi che nel frattempo si erano dimenticati.
- Se avessi paura di sputtanarmi avrei fatto il bancario.
- Questo nuovo fluire di culture e di problemi antichi e recenti, lontani e sotto casa fa perdere la bussola all'italiano medio che diventa ogni giorno un po' più pirla nel senso di pirlare (dal milanese girare a vuoto, vagolare senza meta)
- Beppe Grillo? Un buffone, in senso classico naturalmente, che ha saltato lo steccato. Chi fa satira deve restare separato dal potere. Grillo ha sbagliato. E si è trasformato in un predicatore: è una grossa perdita. Quando metteva a fuoco i costumi e i difetti degli italiani, lo faceva con tante modulazioni diverse ed era grande. Basterebbe ricordare "Te la do io l'America". Oggi è un predicatore e ha un tono solo, è monocromo. E poi che bisogno c'è di urlare? La comicità non ne ha bisogno, è di per sé violenza.