Scrittore, umorista e giornalista francese
Béthune 1958
Didier e la bicicletta
- La differenza tra la visione del mondo del ciclista e quella dell'automobilista è tra le più profonde che si possono immaginare.
- Il principio ciclosofico fondamentale è: ogni corpo su una bicicletta assiste a uno spostamento del proprio sguardo sul mondo. All'esterno ci si sposta in bicicletta, ma all'interno è la bicicletta che ci sposta.
- Due amanti in bicicletta non attraversano la città, la trapassano come una nuvola, su pedali di vento.
- Dall'alto della bicicletta, il mondo è diverso. Innanzi tutto, proprio grazie all'innalzamento del punto di vista il ciclista è indiscutibilmente, fuori dalla mischia. Busto eretto, mento in alto, il ciclista fluttua al di sopra della moltitudine, senza disprezzo, ma senza nemmeno curarsi delle desolanti contingenze della terraferma.
- La simpatia che ispira la bicicletta deriva anche dal fatto che nessuna invasione è stata fatta in bicicletta.
- Praticare la cyclette, è come fare surf in una Jacuzzi.
- Nessuna delle nostre piccole sofferenze quotidiane resiste a un buon colpo di pedale. Tristezza, attacchi di malinconia… inforchiamo la bicicletta e fin dalle prime pedalate abbiamo l'impressione che un velo si squarci.
- Il ciclista non fa code, non ha problemi di parcheggio. Procede spavaldo, impettito e il suo agile veicolo gli trasmette una tranquilla solennità. Beffardamente sorpassa l'automobilista imbottigliato nel traffico. Nell'illustrare i vantaggi della bici, Tronchet non si limita a considerazioni di natura logistica. Bicicletta diventa sinonimo di benessere fisico e spirituale, libertà di movimento e di pensiero.