Riccardo Muti
(1941 – vivente)
Direttore d'orchestra italiano
Aforismi e citazioni di Riccardo Muti
- In Italia abbiamo perso la capacità di sentire il 'bello', quel 'bello' che per secoli abbiamo dato al mondo e che adesso non sentiamo più.
- Italia significa Verdi, Puccini, Tiziano, Antonello da Messina. Non è un discorso di politica, di cui non capisco nulla. Io non penso che Tiziano sia nato lassù e Antonello da Messina sia nato laggiù: per me sono due italiani.
- Noi italiani abbiamo dimenticato che la musica non è solo intrattenimento, ma è una necessità dello spirito. Questo è grave perché significa spezzare delle radici importanti della nostra storia.
- Oggi ci sono direttori che si improvvisano sulla base atletica del movimento delle braccia. Ho scatenato l'ilarità con l'umorismo partenopeo. Poi sono passato alla sostanza, il cammino lungo e complesso, pressoché impossibile, del direttore; si tratta di portare il messaggio delle note verso l'infinito, che è Dio. Ho pensato a Vittorio Gui che, verso i 90 anni, disse: peccato, proprio ora che stavo imparando che cosa significa dirigere un'orchestra.
- Rostropovich? Quando dirigevo a Philadelphia lui era a Washington. Mi chiamava Riccardocka, una specie di Riccardino. Sempre affettuoso, mi ha dato prove di grande amicizia e solidarietà. Amava la convivialità, ogni volta che c' era un brindisi allungava anche a me la vodka: la mattina dopo lui era brillante e io avevo passato una notte d'inferno.
- Nelle scuole italiane la musica è praticamente assente, se non peggio. La musica dovrebbe essere obbligatoria come l'italiano. Non vorrei che questi nuovi licei musicali fossero istituti per lavarsi la coscienza.
- Sono un nostalgico, per me è difficile stare fuori casa, mi sono sempre sentito come un piccolo Ulisse.
- Amo tremendamente l'Italia e ogni volta che vedo il tricolore mi commuovo.
- Mi chiamano maestro, ma io non ho nulla da insegnare.