Alessandro Alfredo Haber
(Bologna, 19 gennaio 1947) è un attore, regista e cantante italiano
- Odio l'accademia. Quelli che recitano, rotondi, aulici, sono morti. Sul palco bisogna vivere, anche il difetto può essere propositivo.
- I più scoprono il cinema e abbandonano il teatro, io mai. Per me il teatro è un bisogno, perché solo qui mi sento realmente creatore di quello che faccio. Al cinema c’è un direttore d’orchestra. A teatro sei responsabile, sei tu che cavalchi la bestia.
- Sono un artista strano, originale, ma sul palco sono implacabile, pignolo e preciso allo sfinimento, non ho mai perso un giorno di lavoro, sono sempre costruttivo. Ho un brutto carattere, ho litigato sul palco, ma mai per andare via. Non me ne frega niente dei posteri, voglio giocare adesso, voglio consumarmi adesso.
- Sono un attore geneticamente propositivo, che non aspetta istruzioni dalla regia, ma butta sul palco tutta la sua vita, il suo vissuto, la sua esperienza
- Socialmente oggi la vita è più difficile viverla, una volta era tutto più semplice, c’erano pochi divertimenti, pochi riferimenti, c’era pane e mortadella, oggi invece è tutto più sofisticato, più complicato è più semplice arrivare in un posto, ma è più complicato gestire le piccole cose.
- Con la musica riesci a comunicare con tutti nello stesso momento. La musica potrebbe salvare il mondo perché è un linguaggio che capiscono tutti.
- Sono pazzo del mio lavoro, per me è come scopare, anzi è meglio per molti aspetti perché è una passione che non ti tradisce. Adesso poi è come se avessi molte donne: il cinema, il teatro, la musica. Uno splendido harem che non mi abbandona mai.