Gaio Giulio Fedro
(20-15 avanti Cristo - 51 dopo Cristo)
Gaio Giulio Fedro è stato uno scrittore romano, autore di celebri favole, attivo nel I secolo. Fedro rappresenta una voce isolata della letteratura: riveste un ruolo poetico subalterno in quanto la favola non era considerata un genere letterario "alto" anche se possedeva un carattere pedagogico e un fine morale.
Versione latino
Ludus animo debet aliquando dari ad cogitandum melior ut rideat tibi
Analsi del testo
Di tanto in tanto bisogna dar riposo alla mente perché poi sia più sveglia nel pensare
A volte il semplice riposo non basta a riprendersi da un periodo di stanchezza, provocata da stress o da ritmi di lavoro eccessivi, perché la stanchezza e la mancanza di sonno si accumulano. Ecco che anche brevi ma costanti periodi -in cui ci si dedica a se stessi, si medita o in qualsiasi modo lo si intenda, si riposi "la mente"- ci permettono di recuperare e possiamo di nuovo contare su tutto il sostegno di corpo e mente.
Due suonatori di organo si incontrano
Il primo domanda all'amico: "Cosa hai fatto di bello ultimamente?".
L'altro risponde: "Ho suonato l'Ave Maria di Schubert nel Duomo di Milano; la chiesa era gremita all'inverosimile, il pubblico assiepava la piazza. Al termine il Cardinale Martini si è alzato per complimentarsi con me. A quel punto nella chiesa abbiamo udito una musica celestiale, un canto di angeli; ci siamo voltati e, MIRACOLO, la statua della Madonna si è messa a piangere. E tu, cosa hai fatto ultimamente?".
Di nuovo il primo: "Ho suonato il Te Deum nella Basilica di San Pietro; anch'io con la chiesa gremita, il sagrato stipato di gente proveniente addirittura da tutto il mondo. Alla fine del concerto si è alzato Sua Santità è venuto a complimentarsi con me per l'esecuzione. A quel punto un senso di gelo ha invaso la basilica, ci voltiamo e vediamo il Cristo che si stacca dalla croce, con mani e piedi sanguinanti, la corona di spine ancora in testa, si è avvicinato a me, mi ha abbracciato e mi ha detto: Bravo, tu sì che hai suonato bene, non quello stronzo che a Milano ha fatto piangere mia mamma!".
Vaticìnio
Sostantivo
Etimologia
Il termine Vaticìnio deriva dal latino vaticinium dal verbo vaticinari composto da vate = "indovino", "profeta" + cànere = "cantare£, "raccontare".
Significato
Il termine Vaticìnio indica una profezia, una predizione di avvenimenti futuri, come preannuncio di quanto potrà avvenire in futuro: (Caro) il re Latino stesso Al vaticinio del suo padre intento Cento pecore ancide ; il suo vaticinio fortunatamente non si è avverato. Anche oggi molti maghi, stregoni, falsi dottori, spesso e volentieri smascherati, si fanno pagare fior di quattrini per i loro vaticinii. Un vaticinio può essere anche la lettura della mano o predire i numeri del lotto e superenalotto.
Verbo
Vaticinare: profetare, predire: (Boccaccio) deh, perché mi distendo io più a vaticinare i danni miei? ; (Parini) Quale a Cuma solea l’orribil maga, Quando, agitata dal possente nume, Vaticinar s’udia; (Manzoni) ad Efrata, Vaticinato ostello, Ascese un’alma Vergine.
Sostantivi
Vaticinazione: il vaticinare; vaticinio, predizione.
Vaticino: indovino.
Vaticinatore: chi, che vaticina, vaticino, indovino.
Vate: poeta, indovino; poeta di alta ispirazione.
Sinonimi
Divinazione, nunzio, oracolo, predizione, prenunzio, presagio, previsione, profetismo, profezia, pronostico, vaticinazione,rivelazione, responso, sentenza.