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Affronta la tua giornata con una sana risata
Armando Testi

Armando Testi

Studi umanistico-letterari; un lungo passato da imprenditore nel settore della moda; importanti obbiettivi -anche internazionali- raggiunti; da sempre interessato alle questioni delle aziende.

Opera dal 1998 nel settore Informatica & Internet; da oltre 10 anni in collaborazione con «Luigi Caruso» per fornire ai propri clienti -anche nella modalità chiavi in mano- soluzioni integrate -particolarmente- innovative e creative.
Attualmente sta collaborando con il progetto «WeEurope» come Noi-Europa che basa i suoi obbiettivi sulla doppia dicotomia:

  1. promozione del territorio e sostegno alle piccole imprese;
  2. locale e globale.

In particolare si sta dedicando alla gestione della prima emanazione del progetto: questo sito - nelle aree «front-end» & «business-end».

Un tizio con gli occhiali pochi capelli (ma ancora al loro posto) bianchi guaciotte piene ma non grasso serio in maglietta

Lino Giusti (ChaoLin)

(01 aprile 1956, S. Caterina) Segni particolari: Una cicatrice all'inguine. Si descrive così: Umorista colto... sul matto!


  • E pensare che ci sono quelli che scacciano le mosche con la coda dell'occhio.
  • Quando i prezzi del commerciante sono alle stelle, i soldi fateglieli vedere col cannocchiale.
  • Se un maniaco semina il terrore, dopo 9 mesi nascono i terroristi?
  • Beethoven, alla nona, non ce la fece più.

Plauto

(Curculio, v. 53)

Flamma fumo est proxima

La famma è immediatamente vicina al fumo

(L'espressione è equivalente al nostro detto: "non c'è fumo senza arrosto" ed è un ammonimento a saper cogliere per tempo gli indizi di un pericolo)

Dal medico


"Ha preso il medicinale che le avevo prescritto?"
"No"
"E perché, scusi?"
"Non l'ho neanche aperto perché sulla boccetta c'è scritto: - raccomandazione: tenere il flacone ermeticamente chiuso!"

Erubescènza

Etimologia

Dal latino: erubescentia dal verbo " erubèscere" da "ruber" rosso. Sostantivo.

Significato

Rossore causato da pudore o vergogna. Arrossamento, rossore; pudore che fa arrossire.

Aggettivo

Erubescente: di colore rosso; che si fa rosso per vergogna.

Sostantivo

Erubescìte: (mineralogia) solfuro di rame e ferro la cui superficie per esposizione all'aria si ricopre di patine iridescenti e vivaci.

Sinonimi

Rossore, arrossamento, vampa, vampata.
Pudore, vergogna.

Contrari

Pallore, pallidezza, biancore.

Lunedì, 16 Febbraio 2015 01:00

#Barzellette: cosa fare con la roba in disuso?

Uomo cornuto

Un uomo rientra a casa e trova la moglie a letto tra le braccia di un marocchino e minaccioso le dice:
"Ma perché mi stai facendo questo?"
E lei:
"Stai calmo; non mi avevi detto forse che quando c'è qualcosa che non si usa più, anziché buttarla è meglio darla ai marocchini?"

Anatomia

"Perché ti tieni il fianco sinistro?"
"Ho un attacco di mal di fegato"
"Ma il fegato non è a destra?"
"Sì, lo so, ma io sono mancino..."

Publilio Siro

(Sententiae, F 27)

Fortuna in homine plus quam consilium valet

Per l'uomo la fortuna ha più importanza del senno

(L'espressione vuole significare che anche per l'uomo più avveduto la fortuna e la sorte ha più importanza del senno)

Resiliènte

Etimologia

Dal latino: resiliens - entis, derivato del verbo "resilìre" rimbalzare, "re + silìre" - Aggettivo.

Significato
  1. Chi o che è dotato di resilienza, che presenta maggiore o minore capacità di resistere ad urti improvvisi senza spezzarsi: materiali resilienti; pavimenti, rivestimenti resilienti. 
  2. Per estensione, riferito a persona, che oppone resistenza, che si difende con forza: (P. Levi) Schiacciata sotto il peso del corpo mascolino, Line si torceva, avversario tenace e resiliente, per eccitarlo e sfidarlo.
  3. In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare, superare o meglio di riorganizzarsi dopo un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
Sostantivo
Resilienza
  • Nella tecnologia dei materiali, la resistenza a rottura per sollecitazione dinamica, prova di resilienza.; valore di resilienza, l’indice di fragilità. 
  • Nella tecnologia dei filati e dei tessuti, l’attitudine di questi a riprendere, dopo una deformazione, l’aspetto originale.
Sinonimi

Resistente, inalterabile, robusto, tempra, sopportazione.

Pablo Neruda

pseudonimo di Ricardo Eliecer Neftalí Reyes Basoalto
(1904 – 1973), poeta cileno. Premio Nobel per la letteratura.

Ti manderò un bacio

Ti manderò un bacio con il vento e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa in tutto quello che c'è di bello
Dimmi dove sei stanotte ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi.

 

Il sorriso come risposta alla vita

Guarda laggiù Venere, un pianeta dove il gas irrespirabile che ricopre la superficie rende la vita impossibile

Lei: "Stai cercando di comunicarmi che hai fatto ancora un peto?"

Neolitico

La moglie: "Caro, ti avevo detto di non cacciare una zebra per farmi un vestito!"
"Ma perché?" chiede il marito.
E lei: "Lo sai bene che le righe mi ingrassano!".

Pierino e il dottore

Pierino entra di corsa in casa e chiede al babbo:
"E' vero che una mela al giorno toglie il medico di torno?"
"Certo, Pierino" - dice il babbo.
"Allora passami una mela! Svelto! Ho appena sfondato la finestra del dottore con una pallonata e lui sta venendo qui...!"

Sabato, 14 Febbraio 2015 01:00

#Aforismi: alcune #frasi di Luciano Ligabue

Bell'uomo con le sue rughe espressive e folti e lunghi capelli scuri boccolatiu

Luciano Ligabue

Cantautore italiano, scrittore, regista e sceneggiatore cinematografico. (1960 – vivente)


  • Ognuno di noi ha i propri mostri, i propri fantasmi: si possono chiamare ossessioni, paure, condizionamenti, senso di inadeguatezza, aspettative e chissà in quali altri modi ancora. Sappiamo, però, che sono vivi e sono il filtro attraverso cui chiunque matura la propria, personale visione del mondo.
  • Ho messo via un bel po' di foto che prenderanno polvere sia su rimorsi che rimpianti che rancori e sui perchè
  • Questo Paese non è di chi lo governa, ma di chi ci abita. 
  • Credo che ci sia sempre da parte mia la tentazione di provare a raccontare, per quanto sia possibile, le emozioni. Quando è difficile farlo con le parole cerco di raccontare dei contesti in cui quell'emozione prova ad uscire da sola. 
  • Io vivo la canzone come una sorta di colloquio fra me e l'ascoltatore e mi piace pensare che il lavoro che uno fa su sé stesso si rifletta in termini positivi nella società. 
  • Amo questo Paese e non sopporto il fatto che non ci sia una classe dirigente capace di farlo diventare un Paese moderno, che abbia un futuro, o che semplicemente prometta un futuro. Adesso i politici non sono capaci di promettere un futuro neanche nelle loro campagne elettorali. 
  • Nelle prime interviste, come qualsiasi rocker che vuole sboroneggiare, dicevo: non mi vedo a cinquant'anni a fare questo, adesso non solo mi ci vedo, ma guardo con attenzione gli Stones. Ci sto ancora bene sul palco a "ballare sul mondo".
  • Mi piace pensare che ci sia la varietà necessaria per poter avere da ogni canzone una diversa chiave di lettura.
  • A me fa stare bene l'idea che le mie canzoni siano fischiettate un po' da tutti, non mi importa da chi o da quale ceto sociale, e ancora di più se sono suonate voce e chitarra.

Impertinenza

Una donna sale sul tram con 5 bambini; si siede e cerca di trovare posto anche per i piccoli.
Per quanto si affanni, uno di loro rimane in piedi. Si guarda intorno e ad un tratto, vedendo la possibilità di un posto, dice al bimbo:
"Marco, vai là da quel signore e digli di stringere un po' le gambe, così potrai sederti anche tu.
Il bambino si avvia e dopo un po' ritorna dalla madre sconsolato.
"Allora?" - dice la mamma.
"Mamma, ha detto quel signore che se le stringevi un po' tu, le gambe, ci sarebbe stato per tutti il posto sul tram!"

Pierino è sempre un simpaticone

"Pierino, tu che sei sempre disattento, ora fammi un esempio di verbo al presente e uno all'imperfetto..."
"Mio zio e mio cugino"
"Ma cosa stai dicendo? Sei fuori di testa?"
"...mio zio si chiama Guido e mio cugino Gustavo!"

Anonimo

Ex nihilo crevit

Venne su dal nulla

(Modo di dire che indica generalmente una persona che si è fatta da sé)

Diafonìa

Etimologia

Dal greco: "diaphonìa" dissonanza, composto di "dià" attraverso, e "phoné" suono, voce; quindi voce che va traverso, che stona. Latino: diaphonìa.

Significato
  1. Nella teoria musicale greca, la dissonanza (in contrapposizione a sinfonia). Il termine ritorna in alcuni teorici medievali per indicare una forma elementare di polifonia a due voci con moto parallelo o contrario.
  2. Disturbo di natura elettrica che può verificarsi nelle conversazioni telefoniche o nelle trasmissioni radiofoniche.

bambino che ride felice

Escandescenze

"Sai mamma - dice Ambrogino - oggi abbiamo imparato tante parole simpatiche che non conoscevamo!"
"Bravi, e come avete fatto?"
"Abbiamo messo delle puntine sulla sedia del maestro..."

Plauto

(Asinaria, v. 729)

Nec caput nec pes sermoni apparet

Il discorso non ha né capo né piedi

(Espressione molto famosa citata in riferimento a discorsi privi di coerenza logica: senza capo né coda)

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