Passiamo a Milton Friedman, che già nel 1998 spiegava che la Moneta Unica è un Soviet e Bruxelles e Francoforte prenderanno il posto del Mercato.
Niente di sbagliato, in generale, a volere un’unione monetaria. Ma in Europa c’è già ed è quella esistente di fatto tra Germania, Austria e Paesi del Benelux. Niente vieta che, se ci tiene, l’Italia aderisca a quella. Il resto è una costruzione non democratica.
Più che unire, la moneta unica crea problemi e divide. Sposta in politica anche quelle che sono questioni economiche. La conseguenza più seria, però, è che l’euro costituisce un passo per un sempre maggiore ruolo di regolazione da parte di Bruxelles. Una centralizzazione burocratica sempre più accentuata. Le motivazioni profonde di chi guida questo progetto e pensa che lo guiderà in futuro vanno in questa direzione dirigista.
Ma non vedo la flessibilità dell’economia e dei salari e l’omogeneità necessaria tra i diversi Paesi perché sia un successo. Se l’Europa sarà fortunata e per un lungo periodo non subirà shock esterni, se sarà fortunata e i cittadini si adatteranno alla nuova realtà, se sarà fortunata e l’economia diventerà flessibile e deregolata, allora tra 15 o 20 anni raccoglieremo i frutti dati dalla benedizione di un fatto positivo. Altrimenti sarà una fonte di guai.
Cosa prevede succederà? Una riduzione della libertà di mercato. A Francoforte siederà un gruppo di banchieri centrali che deciderà i tassi d’interesse centralmente. Finora, le economie, come quella italiana, avevano una serie di libertà, fino a quella di lasciar muovere il tasso di cambio della moneta. Ora, non avranno più quell’opzione. L’unica opzione che resta è quella di fare pressione sulla Ue a Bruxelles perché fornisca assistenza di bilancio e sulla Banca centrale europea a Francoforte perché faccia una politica monetaria favorevole. Aumenta cioè il peso dei governi e delle burocrazie e diminuisce quello del mercato. Sarebbe meglio fare come alla fine del secolo scorso, quando, col Gold Standard, l’Europa aveva già una moneta unica, l’oro: col vantaggio che non aveva bisogno di una banca centrale.
Quello che c’è da dire sul mercato unico, piuttosto, è che è reso più complicato proprio dall’Unione monetaria che rende più difficili le reazioni delle economie, toglie loro strumenti e le rende più dipendenti dalle burocrazie.
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