Officinale
Dal latino: officìna = laboratorio; più tardi: laboratorio farmaceutico/laboratorio chimico.
Che si produce in farmacia o è destinato alla farmacia.
Il termine è usato soltanto nelle seguenti locuzioni: piante officinali (o piante medicinali), le piante (per es., altea, assenzio, belladonna, camomilla, digitale, genziana, stramonio, valeriana, ecc.) dotate di proprietà terapeutiche e, per tali proprietà, utilizzate anche nell’industria farmaceutica; droga officinale, la parte della pianta officinale (corteccia, radice, bulbo, foglie, semi, ecc.) contenente i principi attivi, e, talvolta, anche la sostanza che se ne ricava (per es., l’oppio del papavero).
Farmaci o preparati officinali, i medicamenti e le preparazioni (estratti, tinture, ecc.) confezionati, per lo più con sostanze vegetali, in farmacia sulla base di formule fisse; tali preparati, che costituivano un tempo l’unica base terapeutica, e sono stati successivamente quasi del tutto sostituiti dai prodotti di sintesi, sono oggi nuovamente diffusi per l’affermarsi della fitoterapia, cui si riconoscono proprietà di maggiore compatibilità con l’equilibrio complessivo dell’organismo umano, e che pertanto in alcuni casi può positivamente affiancare, e talora sostituire, la somministrazione di farmaci di sintesi.
Sinonimi: farmaceutico.