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Un bambino racconta al suo amichetto:

"Lo sai che prima avevo il cane che mordeva chi si avvicinava? Ma poi il mio papi l'ha mandato per un mese a un corso di educazione..."
"E ora non morde più?"
"Morde ancora ma prima...si mette il tovagliolo!"

Mario incontra il suo amico Giorgio...

...e nota che è giù di morale.
"Ehi, Giorgio! Che ti è successo?"
"Ho smarrito il mio cane e non so come fare..."
"Metti un annuncio sul giornale!"
"Ci avevo già pensato, ma lui non sa leggere..."

Seneca

(De ira, 3,25,3)

Proprium, est magnitudinis verae non sentire percussum

E' proprio dell'uomo magnanimo non dar peso all'offesa

Prima di partire per la guerra

Re Artù chiuse accuratamente a quattro mandate la sua graziosa Ginevra dentro una robustissima cintura di castità. Dopo di ché chiamò il suo fedele e leale amico e cortigiano Lancillotto.
"Mio nobile cavaliere Lancillotto, tu sei l'unico al mondo di cui mi posso fidare e quindi ti affido la chiave che protegge la virtù della mia consorte. Tu la serberai in un luogo sicuro e la difenderai con la vita" Così disse il re.
Commosso da tanto onore, Lancillotto si inginocchiò per ricevere la chiave e la benedizione del suo signore.
Quindi Re Artù partì per la crociata; si era allontanato appena poche miglia dal castello che sentì un rumore di zoccoli lanciati in una corsa precipitosa; era Lancillotto che stava arrivando a spron battuto:
"Cosa c'è, cosa è successo, mio fedele amico?" Così il Re.
"Mio sire...mi avete lasciato la chiave sbagliata!!!

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