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Tema in classe:

“Descrivete la vostra mamma”
“Carletto non copiare da tuo fratello!”  Lo rimprovera il maestro.
“Ma signor maestro, guardi che abbiamo la stessa mamma!”

 


Rimedio eccessivo

Una donna va dal suo dottore per una visita e lui, dopo un accurato esame, le prescrive del testosterone [ormone maschile].
Dopo alcuni giorni la donna nota che la cura le causa degli strani effetti collaterali e chiama il medico:
"Dottore, gli ormoni che mi ha prescritto mi stanno aiutando molto, ma ho paura me ne abbia dati troppi. Hanno iniziato a crescermi peli in posti nuovi!"
Il dottore la riassicura:
"La crescita di un po' di peli è un normale effetto dei testosteroni. Ma dove le sono cresciuti? "
Donna: "Sulle palle!..."

Gimnasium

Inglese -  Pronuncia: gimneizjem. 

Palestra.

 La cultura a portata di mano

Pleonàstico

Etimologia

Dal greco: pleonasticòs derivato di "pleonasmòs" pleonasmo, verbo "pleonàzein" sovrabbondare. Aggettivo.

Significato

Abbondanza di parole al di là delle esigenze, ridondanza.
Con uso estensivo e figurato anche comportamenti ritenuti superflui, inutili, non necessari: la tua presenza in questo frangente mi sembra che sia pleonastica; le parole che ha pronunciato il presidente hanno avuto un esito pleonastico visto l'insuccesso delle sue decisioni.

Avverbio

Pleonasticamente: in modo pleonastico. Vedi l'espressione "ma però" pleonastica.

Sinonimi

Ridondante, riempitivo, sovrabbondante, pletorico.
(figurato) inutile, superfluo, eccedente.

Contrari

Insufficiente, scarso, lacunoso.
Utile, necessario, indispensabile.

Brain drain

Inglese - Pronuncia: brèin drèin = drenaggio di cervelli.

Fenomeno che produce come conseguenza la cosiddetta fuga dei cervelli, consistente nel trasferimento di studiosi e intellettuali da uno Stato a un altro, nel quale trovano migliori opportunità di lavoro e retribuzioni più elevate.
Nel caso dell'Italia gli studenti negli Usa rappresentano meno dell'1% del totale degli stranieri, ma è comunque un problema che non va sottovalutato. Prima di tutto la percentuale di connazionali cresce nelle università americane più prestigiose, suggerendo che non si tratti di giovani qualunque, ma di alcuni tra i migliori delle rispettive generazioni. In secondo luogo il «brain drain» dall'Italia verso gli Usa riguarda soprattutto persone già laureate, che partono per il master o il dottorato, e persone che hanno completato gli studi, a cui viene offerto un contratto da post-dottorato o da professore. Il danno immediato è spaventoso, se si considera che ogni laureato costa allo Stato 500 mila euro.
La sfida futura sarà trasformare il «brain drain» in «brain gain», ovvero trarre un vantaggio dalla fuga dei cervelli per riportarli (più qualificati) a casa.

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