Dal greco: euphèmein = risuonare bene
E' una figura retorica per l'uso di una parola o di una perifrasi al fine di attenuare il carico espressivo di ciò che si intende dire, perché ritenuto o troppo banale, o troppo offensivo, osceno o troppo crudo. Ad esempio:
- "passare a miglior vita" per non dire morire;
- "questo piatto lascia a desiderare" per non dire che è ripugnante;
- "un indumento intimo" per le mutande; ecc.
In altri casi, la parola non si sostituisce ma si altera convenientemente, come avviene specialmente in alcune esclamazioni (cribbio per Cristo, diamine per diavolo, ecc.).
L'amore che fa battere il cuore
Il nevrotico costruisce castelli in aria.
Lo psicotico va ad abitare nei castelli che costruisce.
Lo psichiatra... riscuote l'affitto.
"Dica, dica"
"Beh... crede di essere un camion"
"Lo porti qui che così lo visito!"
"Ma come, qui in centro? E dove cavolo lo parcheggio?"
Vai dal macellaio e la carne è aumentata, vai dal fruttivendolo e gli aumenti si sprecano...
due cose non sono aumentate:
gli stipendi e il pisello di mio marito.