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 La cultura a portata di mano

Pascere

Letteralmente: pascolare.

Etimologia

Dal latino: pàscere = nutrire.

Significato
  1. In zoologia, detto soprattutto di animali al pascolo che mangiano l'erba. (Carducci) allor l’ambrosia i tuoi cavalli erranti pascono.
  2. Condurre e tenere le bestie al pascolo, custodirle mentre brucano l’erba.(Foscolo) al Tidide e di Laerte al figlio pascerete i cavalli.
  3. In senso figurato, nutrire. (Dante) poi c’ha pasciuti la cicogna i figli.
  4. Nel riflessivo, cibarsi, nutrirsi: pascersi d’erba, d’avena, di biada; i maiali si pascono di ghiande. 
  5. In senso figurato, pascersi d’illusioni, di speranze; pascersi d’aria, di vento, prestar fede alle apparenze, appagandosi di queste senza curarsi della sostanza; pascersi di dolore, di lacrime, vivere nel proprio dolore.
Aggettivi
  • Pasciuto: (participio passato di pascere) – Che si è nutrito di qualche cibo, e ne è quindi sazio e soddisfatto: vitelli pasciuti; ben pasciuto, generalmente riferito a chi si nutre di vitto buono.
  • Pascente: (particio presente di pascere) il pascente gregge; animali pascenti. (Manzoni) ville sparse e biancheggianti sul pendio, come branchi di pecore pascenti. 
Sostantivi
  • Pàscolo: terreno coperto di erbe spontanee, che non vengono falciate ma sono direttamente pascolate dal bestiame.
  • Pascióna: annata di più abbondante fruttificazione degli alberi: quell’anno ci fu la pasciona delle castagne. Per estensione pascolo ricco, abbondante, terreno o altro che offre buon nutrimento agli animali.
  • Pasto: l’atto del mangiare, soprattutto in quanto si compie ogni giorno e a ore determinate, per il proprio sostentamento.
  • Pastura: con riferimento agli animali, il pascere all’aperto e il luogo dove pascono, portare, mandare alla pastura.(Dante) li colombi adunati a la pastura. 
  • Pastóre: chi guida al pascolo ovini e caprini e ne ha la cura e il governo.
Sinonimi
  • (riferito a bestiame) Tenere al pascolo, pasturare.
  • (In senso figurato,di letture, ideali) Nutrire, alimentare.
  • (di animali) Pascolare, brucare, mangiare.

cosplayer che interpretano dragon ball

Cosplay (cos-play)

Inglese - pronuncia: cosplèi; abbreviazione di "costume" (maschera) e to "play" = recitare, interpretare (gioco)

Significato

È l'arte di interpretare o reinterpretare gli atteggiamenti di personaggi dei film, dei fumetti e dei cartoni animati indossandone il costume.
Per la maggior parte sono personaggi tratti dai manga o dagli anime; il fenomeno è nato in Giappone e successivamente si è esteso anche a personaggi di videogames, fumetti, cartoni animati, film, libri, pubblicità, e giochi di ruolo…
I cultori spiegano che per i cosplayer (indossatori) indossare il costume esprime il sogno di vivere interamente il personaggio a cui si sono ispirati.

 

Cicerone

Avaritia senilis quid sibi velit, non intellego

Non capisco che senso abbia l'avidità in un anziano.

Fra due amiche:

"C'e' ancora del tenero fra te e tuo marito?"
"Si', quello che ha in mezzo alle gambe"

Alcune Freddure

  • Equivoci : Pronto? Carmen? - Ehm... no. - Ah mi scusi, Signora Pesce, non l'avevo riconosciuta. Buongiorno.  -   Ma, sa... veramente io non   -   né Carmen né Pesce. (Violetta Serreli)
  • Prima ti sei ricoverato tu, poi lo psicologo che ti aveva in cura! (Annamaria Crugliano)
  • L'anguilla si calmò. Era tranguilla. (Walter Di Gemma)
  • Ho mangiato lamponi, more e mirtilli. E ora sono rutti di bosco! (Walter Di Gemma)
  • Tira di più una mozzarella in carrozza, che cento uova all'occhio di bue. (Luca Fortini)
  • La fiducia è come la passera, non va data a tutti. (Walter Di Gemma)
  • Dopo trenta sedute la mia schiena è ancora a pezzi. Probabilmente ho scelto un fisioterapirla. (Walter Di Gemma)
  • Il reparto grandi ustionati è pieno di quelli che "ci metterei la mano sul fuoco". (Michelangelo Da Pisa)
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