Aggettivo.
Dal latino sècale = "sègale".
Al contrario di quanto indicato da diverse fonti, se riferito ad una persona, segalìgno indica che è di fisico asciutto e abbronzato, quindi ha un fisico forte e sano. Come la segale che è una pianta asciutta ma molto resistente e colorata dal sole.
Dal professore di matematica:
"Squsi se pallo così, ieli mi sono scottato la lingua. Mi piacelebbe sapele come va mio fillio?
"Un disastro! E' un incapace! Non si applica!".
Dal professore di geografia.
"Come va mio fillio? Scusi se pallo così pel un incidente alla lingua".
"Ah, lei è il padre? Mi spiace dirlo ma suo figlio è un autentico asino! E' il peggiore della classe!"
Dal professore di disegno.
"Volevo chiedele come va mio fillio, scusi pella plonuncia: mi si è bluciata la lingua":
"Suo figlio è un talento naturale, un fenomeno. Pensi che ieri ha disegnato sul vetro della finestra una mosca talmente bene che noi tutti, pensando che fosse vera, abbiamo provato in tutti i modi a scacciarla via!"
"Non lo dica a me, che ieli ha disegnato la flegna di sua madle sulla stufa!"
Cosa rubare dal guardaroba di lui per creare il proprio look andro-chic, maschile ma molto sexy, comodo ma al tempo stesso sofisticato. Prendendo ispirazione dalle passerelle e dalle dive del passato.
Aggettivo.
Dal latino derivato da ex- (prefisso) = "fuori" + macies = "magrezza" - letteralmente "magrezza fuori dalla morma".
Si dice emaciato di una persona molto magra, ridotta pelle e ossa, deperita, smunta (specialmente per malattia): un bambino emaciato; volto emaciato (scavato).
Giove ci ha dato due bisacce
Sono quella dei vizi altrui, che portiamo dinanzi, sempre bene in vista, e quella dei nostri difetti, che portiamo nascosti sulla schiena.