Dal tardo latino: màgnas-atis, derivato di "magnus" grande.
Big, maggiorente, nobile, ottimate, vip, persona influente, paperone, autorità, finanziere, industriale, notabile, potente.
Un poeta sta camminando in un parco, immerso nei suoi profondi pensieri, quando ad un tratto vede sbucare una splendida ragazza da dietro un cespuglio. Ispirato da tale visione, decide di scriverle subito una poesia. Non avendo però niente su cui scrivere, le si avvicina e le chiede:
"Mi scusi, non avrebbe mica un foglio di carta?"
E lei, masticando una gomma:
"No guarda, me so' pulita co' 'na manciata de foje pur'io..."
"Papà è vero che se un pittore si fa un ritratto si dice auto-ritratto?"
"Sì, certamente"
"Allora un falegname che si fa un mobile, si fa un'auto-mobile?"
(De poenis, 1, 12, 1)
Non si deve dare ascolto alle dicerie del popolo
(E' un invito a non dare credito alle dicerie della gente.)
Dal greco: philippikòs, che riguarda Filippo.
L'ateniese Demòstene, grande oratore e politico, in quattro discorsi, con le cosiddette Filippiche, incitò, con grande vigore, i suoi concittadini alla guerra contro Filippo II di Macedonia.
Oggi è di grande impatto chiamare filippica un discorso polemico, violento, un'invettiva. Si usa anche in tono scherzoso o ironico: ogni tanto mio nonno esordisce a cena con una filippica contro qualche uomo politico.
Invettiva, sermone, discorso, invettiva, paternale, requisitoria,predica, romanzina, sfuriata, catilinaria.
Elogio, apologia, panegirico.