"Ragioniere, le faccio notare che nel nostro ufficio alcuni impiegati non hanno la sedia"
"Lo so, lo so! E' un nuovo modo per tenere ...in piedi la ditta"
Dal latino: potens - tentis, derivato del verbo "potére" potere, avere forza (podére) - Aggettivo.
Che ha forza, potenza, gagliardia sia materiale che intellettuale: un poderoso esercito; poderosi muscoli; ondate poderose si avventano sugli scogli; calci poderosi, avere un fisico poderoso, poderosa voce; potente, memoria poderosa, ingegno poderoso. (Verga) La bara scricchiolava sotto lo sforzo poderoso di quel paio di braccia; (Bontempelli) egli in due salti la raggiunse e le assestò un poderoso schiaffo.
Poderosamente: in maniera poderosa, con grande forza: colpire, urtare, afferrare poderosamente; attaccare poderosamente le forze avversarie.
Poderosità: forza poderosa; grande potenza (d’ingegno, o di altre doti e capacità)
Gagliardo, possente, potente, vigoroso, vigoroso, robusto, forzuto, solido, nerboruto, aitante, energico, forte.
Debole, fiacco, flebile.
Il medico di guardia vede nel giardino alcuni degenti appesi con le braccia ai rami di un albero:
"Ma che state facendo? - grida.
"Siamo fichi!"
"Come? Ho capito, va bene, ma ora scendete!"
"No, non possiamo, - risponde uno con tono deciso - non siamo ancora maturi..."
(Ars poetica, 19)
Non era il momento
(Orazio si riferisce al poeta che cerca di cantare poesie in momenti non proprio consoni all'atmosfera. E' quindi una espressione che si usa quando qualcosa viene detto o fatto fuori luogo)
Carneade di Cirene (Cirene, 214 a.C. – Atene, 129 a.C.) è stato un filosofo greco antico della corrente degli scettici. Viene considerato come il fondatore della terza Accademia di Atene (nota anche come Nuova Accademia)
Chi per qualcuno è uno sconosciuto, pur avendo una certa notorietà; persona mai sentita nominare. Essere una persona del tutto sconosciuto, nota solo a pochissimi.
La diffusione del detto è dovuta ad Alessandro Manzoni, che nei Promessi sposi (cap.VIII) per meglio illustrare il personaggio di Don Abbondio, gli fa dire con aria perplessa di fronte al nome di questo personaggio incontrato casualmente in un libro: “Carneade. Chi era costui?” Si vuole che Manzoni abbia a sua volta attinto a Sant'Agostino (dialoghi, Contra Academicos,I,7).Essere un Carneade qualsiasi; essere il Carneade di turno.
Anonimo, ignoto, oscuro, privo di fama.