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Resiliènte

Etimologia

Dal latino: resiliens - entis, derivato del verbo "resilìre" rimbalzare, "re + silìre" - Aggettivo.

Significato
  1. Chi o che è dotato di resilienza, che presenta maggiore o minore capacità di resistere ad urti improvvisi senza spezzarsi: materiali resilienti; pavimenti, rivestimenti resilienti. 
  2. Per estensione, riferito a persona, che oppone resistenza, che si difende con forza: (P. Levi) Schiacciata sotto il peso del corpo mascolino, Line si torceva, avversario tenace e resiliente, per eccitarlo e sfidarlo.
  3. In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare, superare o meglio di riorganizzarsi dopo un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
Sostantivo
Resilienza
  • Nella tecnologia dei materiali, la resistenza a rottura per sollecitazione dinamica, prova di resilienza.; valore di resilienza, l’indice di fragilità. 
  • Nella tecnologia dei filati e dei tessuti, l’attitudine di questi a riprendere, dopo una deformazione, l’aspetto originale.
Sinonimi

Resistente, inalterabile, robusto, tempra, sopportazione.

Pierino e il dottore

Pierino entra di corsa in casa e chiede al babbo:
"E' vero che una mela al giorno toglie il medico di torno?"
"Certo, Pierino" - dice il babbo.
"Allora passami una mela! Svelto! Ho appena sfondato la finestra del dottore con una pallonata e lui sta venendo qui...!"

Bell'uomo con le sue rughe espressive e folti e lunghi capelli scuri boccolatiu

Luciano Ligabue

Cantautore italiano, scrittore, regista e sceneggiatore cinematografico. (1960 – vivente)


  • Ognuno di noi ha i propri mostri, i propri fantasmi: si possono chiamare ossessioni, paure, condizionamenti, senso di inadeguatezza, aspettative e chissà in quali altri modi ancora. Sappiamo, però, che sono vivi e sono il filtro attraverso cui chiunque matura la propria, personale visione del mondo.
  • Ho messo via un bel po' di foto che prenderanno polvere sia su rimorsi che rimpianti che rancori e sui perchè
  • Questo Paese non è di chi lo governa, ma di chi ci abita. 
  • Credo che ci sia sempre da parte mia la tentazione di provare a raccontare, per quanto sia possibile, le emozioni. Quando è difficile farlo con le parole cerco di raccontare dei contesti in cui quell'emozione prova ad uscire da sola. 
  • Io vivo la canzone come una sorta di colloquio fra me e l'ascoltatore e mi piace pensare che il lavoro che uno fa su sé stesso si rifletta in termini positivi nella società. 
  • Amo questo Paese e non sopporto il fatto che non ci sia una classe dirigente capace di farlo diventare un Paese moderno, che abbia un futuro, o che semplicemente prometta un futuro. Adesso i politici non sono capaci di promettere un futuro neanche nelle loro campagne elettorali. 
  • Nelle prime interviste, come qualsiasi rocker che vuole sboroneggiare, dicevo: non mi vedo a cinquant'anni a fare questo, adesso non solo mi ci vedo, ma guardo con attenzione gli Stones. Ci sto ancora bene sul palco a "ballare sul mondo".
  • Mi piace pensare che ci sia la varietà necessaria per poter avere da ogni canzone una diversa chiave di lettura.
  • A me fa stare bene l'idea che le mie canzoni siano fischiettate un po' da tutti, non mi importa da chi o da quale ceto sociale, e ancora di più se sono suonate voce e chitarra.

Impertinenza

Una donna sale sul tram con 5 bambini; si siede e cerca di trovare posto anche per i piccoli.
Per quanto si affanni, uno di loro rimane in piedi. Si guarda intorno e ad un tratto, vedendo la possibilità di un posto, dice al bimbo:
"Marco, vai là da quel signore e digli di stringere un po' le gambe, così potrai sederti anche tu.
Il bambino si avvia e dopo un po' ritorna dalla madre sconsolato.
"Allora?" - dice la mamma.
"Mamma, ha detto quel signore che se le stringevi un po' tu, le gambe, ci sarebbe stato per tutti il posto sul tram!"

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