Per antonomasia dal nome di Fabrizio Maramado. Sostantivo.
Maramaldo era un capitano di ventura, malvagio, spavaldo e prepotente. Nella battaglia di Gavinana del 1530 uccise crudelmente il condottiero avversario Francesco Ferrucci, già gravemente ferito ed impossibilitato a difendersi. Da qui, secondo una tradizione, il Ferrucci prima di spirare avrebbe rivolto a Maramaldo le famose e proverbiali parole:"Vile! Tu uccidi un uomo morto"
Da qui, fare il maramaldo, essere un maramaldo vuol dire essere persona malvagia e prepotente che infierisce sui vinti e gli inermi.
Maramaldeggiare: esercitare violenza e sopraffazione sui deboli e su chi non può reagire e ribellarsi.
Canaglia, delinquente, farabutto, furfante, vigliacco, vile, malfattore, manigoldo, mascalzone, ribaldo, scellerato.
Nota una bella donna sola ad un tavolo.
Cerca di abbordarla:
"Signorina, vorrei offrirle da bere, posso?"
La donna reagisce in malo modo e a voce alta:
"Vuole fare sesso con me!? Come si permette!"
Tutti si girano a guardare l'uomo e lui, tutto rosso e imbarazzato, torna al suo tavolo.
Pochi minuti dopo la ragazza si avvicina al tavolo:
"Senta, mi scusi, sa io sono psicologa e studio la reazione della gente in situazioni inaspettate..."
E l`uomo, prontamente ed a voce alta:
"Cosa!? 500 euro!? Lei è fuori di testa!"
Coloro che tramano la rovina degli altri molto spesso cadono vittima dei loro stessi inganni
- "Cameriere, mi ha portato un risotto senza sale!"
- "Non si preoccupi, è per compensare il conto".