Re Artù deve partire per la guerra. Preoccupato della fedeltà di Ginevra si rivolge a mago Merlino. Costui confeziona una speciale cintura di castità tale che chiunque avesse tentato di intromettersi in Ginevra avrebbe subito una istantanea castrazione.
Re Artù a questo punto parte tranquillo.
Al suo ritorno riunisce tutti i cavalieri della tavola rotonda ed ordina loro di spogliarsi. Sono tutti
sprovvisti del loro nobile augello tranne Lancillotto.
Il re si commuove di fronte alla prova di fedeltà del cavaliere e lo incita:
"Dai Lancillotto diglielo tu a questi traditori cosa significa rispettare il proprio re e la sua donna!
E lui: "Allll NGHEOV...GGGCCCYYAAA"
Dei turisti vanno in visita alla riserva dei pellirossa.
Ad un certo punto un turista vede un indiano che trasmette messaggi con il fumo ed ha accanto a sé un estintore.
Incuriosito, lo interpella:
"E questo a cosa serve?"
"A cancellare gli errori che commetto..."
Dallo spagnolo: guapo = bello.
Il termine fa parte del linguaggio tipico dell'universo e della cultura napoletana.
Il guappo si distingue per l'abbigliamento curato e eccessivo, una postura particolare tesa all'ostentazione di sé stesso e una cura puntigliosa del proprio fisico e del proprio volto.
E' considerato un bravaccio, camorrista: fare il guappo, è temuto da tutti come un guappo pericoloso; con significato attenuato, persona sfrontata e arrogante: parlare, comportarsi da guappo, come un guappo.
In qualità di aggettivo, da guappo, spavaldo, ardito: presentarsi con un’aria guappa.
Rapito un uomo calvo.
I parenti: "Trattatelo bene, è malato"
I rapitori: "Non vi preoccupate: non gli torceremo un capello!"