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Sempre spettinato capelli da "serve un parrucchiere" occhiali, occhi piccoli labbra sottili sorride spesso

Vittorio Sgarbi

(8 Maggio 1952)
Critico d'Arte, Saggista, Politico, Opinionista


Le donne sono molto attratte
dall'immagine di virilità
non esteriore ma intellettuale.
Cioè io rappresento un modello di virilità
assoluta del cervello.
E quindi l'idea di essere violentate e penetrate dal cervello invece che dal fallo
le eccita ancora di più che della penetrazione
che qualunque uomo può fare.
E’ un’iperpenetrazione.


Aforismi di Vittorio Sgarbi

  • Il culo è pura forma. Il culo è musica. Il culo è potere. Non per caso, la formula che indica la fortuna è legata al culo e alla sua dimensione. Si dice di chi vince, di chi ha successo, di chi ha buona sorte: "ha avuto culo"; "ha un gran culo". E, ovviamente, il culo è il più universale obiettivo erotico. Lo documentano tutti i film di Tinto Brass. La ragione è semplice: il culo è maschile e femminile, in natura è il doppio dei singoli organi sessuali, ha il pubblico più vasto di amatori.
  • A Napoli puoi anche mandare un prefetto di frontiera come Mori o un baluardo della cultura come il sottoscritto. Ma non ci fai nulla. Un po' come a Palermo. Al Sud c'è una travolgente forza del male. (dall'intervista a il Velino, 4 giugno 2010)
  • Mai presa. Se la cocaina mi vede, si eccita lei. (dall'intervista di Aldo Cazzullo, «Sniffano tutti: dagli attori ai politici. E i nobili più degli altri», Corriere della sera, 3 febbraio 2007, p. 27)
  • Farò di tutto perché non vengano più installate quelle terribili pale eoliche che tanto rovinano il paesaggio. Dovranno passare sopra di me per installarne di altre. Chi ne vorrà di altre cominci a pensare di infilarserle in quel posto. (dalla prima intervista rilasciata come sindaco di Salemi)
  • Questi magistrati vanno arrestati e processati. Sono un'associazione per delinquere con libertà di uccidere. (26 giugno 1998)
  • Nella vostra mente ottenebrata, l'intelligenza non passa, non esiste l'intelligenza. Siete solo capaci di dire delle puttanate gigantesche, enormi.
  • [Rivolto a Michele Santoro] Perché ti pare possibile, che Berlino... abbia tre volte i turisti di Roma? Quel cesso di città che è Berlino, bombardata! (da Servizio Pubblico)
  • [Rivolgendosi a Marco Travaglio] Siamo un grande paese con un pezzo di merda come te, questo siamo. Siamo un grande Paese! Siamo un grande paese con un diffamatore abituale. (da Annozero, Rai 2, 1° maggio 2008) Mia sorella vale venti volte te che sei un pezzo di merda! Pezzo di merda puro! (da Annozero, Rai 2, 1° maggio 2008)
  • Generalmente tutti quelli che ce l'hanno con me, sono brutti e non piacciono alle donne.
  • Io non soffro di manie di superiorità. Io sono realmente superiore.

La cultura a portata di mano

Congèrie

Dal latino: congeries/congerere = ammassare.

Significato

Mucchio, ammasso confuso di cose, anche non materiali: una congerie di nozioni mal digerite; congerie di oggetti disparati.

Sinonimi

Accozzaglia, ammasso, mucchio, massa, caterva.

Lo sposino da qualche tempo non ce la fa

La moglie allora lo accompagna dal sessuologo, il quale, dopo averlo visitato, sentenzia:
"Lei è molto esaurito, forse ha un po' esagerato. Quante volte avete rapporti completi?"
"Tutti i giorni, geme l'uomo; spesso anche due volte al giorno"
"Ecco, per qualche tempo fatelo soltanto nei giorni con la «r», d'accordo?"
"Ascolteremo il suo consiglio, dottore" risponde la sposina, rassegnata.
Una sera, dopo un paio di settimane, alla sposina viene una grande voglia. Perciò, indossata la camicia da notte più provocante, si sdraia accanto al marito e comincia a sbaciucchiarlo ed accarezzarlo, facendo di tutto per eccitarlo.
Lui si blocca e fa: "Ma che giorno è oggi?"
E lei, subito: "Sabrato, tesoro..."

A lezione di italiano.


”Pierino, fammi un esempio di frase semplice!”.
”Il cane abbaia vicino al parco”.
”Pierino, fanne una un po' più corta...”
”Bau! Bau!”

*****

Visita medica.
"Pierino, fammi vedere la lingua"
"Neanche per idea, l'ho appena mostrata al maestro e mi son preso due ceffoni!".

Latine loqui

Catone

Non pudeat quae nescieris te velle doceri;
scire aliquid laus est, culpa est nihil discere velle 

Non vergognarti di voler imparare ciò che non sai;
sapere è cosa buona, non voler imparare è riprovevole.

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