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una vecchia foto in bianco e nero il Metre guarda il chef trancheur sta tagliando un arrosto e i due commensali attendono

Chef trancheur

È una figura ormai quasi scomparsa del personale di sala di lusso.

Etimologia

Dal latino [Trinicare] (dividere in tre parti) - Francese - Pronuncia: [scef trancér].

Significato

Lo Chef Trancheur è una figura del personale di sala i cui compiti sono di trinciare grossi pezzi di carne, filettare pesci, tagliare prosciutto crudo, salmone affumicato, dolci, formaggi, ecc.

Curiosità

Oggi queste mansioni sono svolte dai maître oppure da un cuoco (in particolare in occasione di banchetti) o da un abile chef de rang.

 uomo calvo con occhialini rotondi volto allungato in una fotografia in bianco e nero, sta fumando una sigaretta è vestito in giacca e cravatta

André Gilde

(22 Novembre 1869 - 19 Febbraio 1951 Francia)

André Paul Guillaume Gide è stato uno scrittore francese, premio Nobel per la letteratura nel 1947. Affermare la libertà, allontanarsi dai vincoli morali e puritani, ricercare l'onestà intellettuale che permette di essere pienamente se stessi, accettando la propria omosessualità senza venir meno ai propri valori. Questi sono i temi centrali dell'opera e della vita di André Gide.

Aforismi di André Gilde

  • Bisogna lasciare la ragione agli altri perché questo li consola di non aver altro.
  • Meno che a chiunque altro, ciascuno vuole somigliare a se stesso.
  • Sapersi liberare non è niente: il difficile è saper essere liberi.
  • Non esistono problemi; ci sono soltanto soluzioni. Lo spirito dell'uomo crea il problema dopo. Vede problemi dappertutto.
  • La responsabilità dell'uomo aumenta col diminuire di quella di Dio.
  • L'arte comincia dalla resistenza: dalla resistenza vinta. Non esiste capolavoro umano che non sia stato ottenuto faticosamente.
  • Ciò che sfugge alla logica è quanto v'è di più prezioso in noi stessi.
  • Famiglie! Vi odio! Focolari chiusi; porte serrate; geloso possesso della felicità.

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    Non si avverte la propria catena quando si segue spontaneamente colui che trascina; ma quando si comincia a resistere e a camminare allontanandosi, si soffre molto.
  • Peccato è tutto ciò che oscura l'anima.

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    Benché sposi un punto di vista imparziale, il punto di vista del vero naturalista, M. Proust fa del vizio un ritratto più biasimevole di ogni invettiva. Bolla a fuoco ciò di cui egli parla e rende servizio ai buoni costumi più efficacemente di quanto possano fare i più stringenti trattati di morale. Egli ammette che certi casi di omosessualità siano guaribili. Se qualcosa può guarire un invertito è proprio la lettura di queste pagine dove attingerà il sentimento della sua propria riprovazione infinitamente più importante della riprovazione dell'autore.
  • Il numero di stupidaggini che una persona intelligente può dire in un giorno è incredibile. E senza dubbio io ne direi quanto gli altri, se non tacessi più spesso.

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    L'arte è sempre il risultato di una costrizione. Credere che si levi tanto più alta quanto più è libera equivale a credere che ciò che trattiene l'aquilone dal salire sia la corda.
  • L'opera d'arte è l'esagerazione di un'idea.

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    Se si potesse recuperare l'intransigenza della gioventù, la cosa che ci indignerebbe maggiormente sarebbe il vedere quello che siamo diventati.
  • La fede solleva delle montagne; sì: delle montagne d'assurdità.

Un italiano, un russo ed un marocchino vanno ad alloggiare nello stesso albergo

Di notte appare un fantasma all'italiano e gli dice:
"sono il fantasma col dito ferito".
L'italiano dalla paura si butta dalla finestra.
Il fantasma si sposta dal russo e ripete:
"sono il fantasma col dito ferito".
Il russo dalla paura si spara.
Il fantasma si sposta allora dal marocchino e ripete:
"sono il fantasma col dito ferito".
Il marocchino non si spaventa e risponde: "Calzini, Fazzoletti... cerottino?".

una foto di una cena. in primo piano dei primi che vengono serviti. è arrivato il risotto

Cenare dopo le 19 mette a rischio la salute del nostro cuore. E questo perché consumare il pasto entro due ore dal momento di coricarsi lascia il corpo in uno stato di allerta, non consentendo alla pressione arteriosa di abbassarsi correttamente durante la notte, e aumentando in questo modo il rischio cardiovascolare. A rilevarlo, e a promuovere dunque l'abitudine anglosassone di mettersi a tavola prima del tramonto, un team di scienziati guidati da Ebru Ozpelit, professore associato di Cardiologia della Dokuz Eylul University di Imir (Turchia), che ne ha parlato al congresso della Società europea di cardiologia di Roma.

Due papà millepiedi parlano tra di loro

- Mio figlio è bravissimo, come va tuo figlio a scuola?
- Lascia perdere, l'ha presa un po' sottogamba, sottogamba, sottogamba, sottogamba...

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