A un certo momento, contenendo per un attimo l'irruenza erotica, lei prende il viso del suo amante tra le mani e, avvicinandolo al proprio, gli dice:
"Oh caro, se penso che potrei essere tua madre!..."
"Non pensarci Lucia - replica lui - fortunatamente sei mia suocera!"
"Ho qualcosa del mio corpo che mi da fastidio"
Il dottore lo invita a spogliarsi.
Lui con calma comincia a togliersi la giacca e la ripone con cura, poi si toglie il maglioncino e lo ripiega con cura; quindi si toglie la camicia e la ripone anche questa ben ripiegata; di seguito sistema i pantaloni, i calzini, le mutande, le scarpe; il tutto sistemato con estrema cura.
Il medico si spazientisce ma morde il freno.
Finalmente tutto nudo si presenta al dottore.
Lui lo osserva ma non trova nulla né nei né macchie, nulla di nulla.
Visto che il medico non si esprime, i cosiddetto paziente gli mostra i suoi genitali:
"Guardi uno è piu lungo dell'altro!"
"Ma é così la natura, è normale!" Risponde il medico.
"Lo so lo so, me lo dicono tutti i miei amici, ma a me danno troppo un senso di disordine!!!"
Dal greco: mìmesis derivato di "mimèomai" imitare. Sostantivo femminile.
Nella filosofia di Platone è il rapporto di imitazione che intercorre tra le idee e le cose sensibili.
Dalla sua radice scaturiscono termini ben più consueti e precisi, quali il mimare, il mimetico, il mimetizzare.
Nell'estetica di Aristotele mimesi ha un significato di imitazione della forma ideale della realtà come compito ed essenza dell'arte.
Si può senz'altro dire che la mimesi sia una imitazione quasi perfetta e per rappresentare a fondo una realtà ed imitarla è necessario comprenderla nel profondo.
Mimetismo, realismo, verismo.
Imitazione.
(Palermo, 23 novembre 1970)
Comica, cabarettista, attrice e conduttrice televisiva italiana.
Laureata in filosofia e trapiantata a Milano, ha partecipato a Zelig Off e Zelig Crcus e nel 2007 ha anche condotto lo stesso Zelig Off assieme a Federico Basso.La donna, il confronto nord sud e le nevrosi metropolitane sono i temi preferiti dei suoi monologhi.
Ha citato in giudizio le ferrovie dello stato. Alla fine del processo era evidente che la colpa ricadeva sul Ministero dei Trasporti.
Per dimostrare al cliente la sua bravura e per ribadire ai giurati l'entità della catastrofe, l'avvocato con voce tuonante:
"24 maiali, signori, esattamente il doppio di quelli che siedono ora sul banco dei giurati"